giovedì 28 febbraio 2013
“LE SALENTINE” & “MERCATI GENERALI” in tour da venerdì 1 a domenica 3 marzo 2013
Inizia il nuovo
tour Venerdì 1 marzo dalle ore 21.00, presso Corte Santa Lucia in
via Santa Lucia 46, a Nardò; prosegue Sabato 2 marzo dalle ore
20.30, presso il Gusto diVino in piazza Don Tonino Bello 52 ad
Alessano; e si conclude domenica 3 marzo al Lingua Loca di Martano in
via XX Settembre, sulla Villa Comunale dalle ore 21.00. Tre serate
all’insegna del racconto e della musica: andrà in scena lo
spettacolo “Mercati Generali”, preceduto dalla presentazione de
“Le salentine” carte da gioco.
“Mercati
generali” è un viaggio divertente che congiunge due mondi diversi,
il Salento e Roma, animato dai sogni di due ragazzi alla fine degli
anni ’70, ambientato nella notte che vive e lavora, mentre le città
dormono ignare. “Le Salentine” carte da gioco sono un intero
mazzo disegnato a mano, ideato da B22 in collaborazione con Kurumuny
che ha curato la produzione, firmato dalla prestigiosa azienda
“Modiano S.p.a.”, che ne conferma l’eccellenza qualitativa.
Trait d’union fra i due momenti sarà ‘u Papadia che, prima dello
spettacolo, racconterà le “sue” storie da osteria: aneddoti,
curiosità e ricordi di quando ragazzo frequentava la bottega dei
genitori.
Pur nella loro
diversità “Mercati generali” e “Le Salentine” raccontano un
mondo popolare operaio e contadino che trova una sintesi grafica
nelle carte da gioco e una musicale nello spettacolo imbastito dai
due cantastorie.
LE SALENTINE -
Quattro storie in quattro semi
Le Salentine
nascono dal desiderio di creare un mazzo di carte da gioco legato al
territorio e alla sua storia pur mantenendo una giocabilità pari a
quella delle carte regionali napoletane, a cui si ispirano e di cui
conservano la peculiarità dell’aspetto cromatico. Il mazzo è
composto da quattro semi che si richiamano alla tradizione e ne
diventano sintesi simbolica: le brocche (per le coppe), i lecci (per
i bastoni), le tarante (per i denari) e le zappe (per le spade). Le
figure del nove e del dieci sono di nuovo impianto: al posto del
cavallo e del re ci sono rispettivamente l’asino, omaggio alla
cultura contadina, e il santo. Gli abiti delle figure dell’otto e
del nove di tutti i semi sono ispirati alle illustrazioni dei costumi
tradizionali del 1700 di vari comuni salentini. Le Salentine sono
state stampate da Modiano e prodotte da Kurumuny. Il progetto si
completa con un sito internet www.cartesalentine.it, ricco di
approfondimenti storico-artistici sulla costruzione dei quattro semi.
C'è poi una sezione chiamata racconti da osteria che raccoglie,
attraverso testimonianze dirette, preziose informazioni aneddoti e
curiosità, offrendo uno spaccato dei contesti sociali e conviviali
dove si praticava il gioco delle carte.
MERCATI GENERALI -
“La luna gira il mondo e voi dormite” (Matteo Salvatore).
Da un’idea di
Umberto Papadia, nasce “Mercati generali”, un racconto musicale
delle esperienze di vita di due ragazzi, ‘u Papadia – salentino –
e Guitarmando – romano – divisi da centinaia di chilometri, ma
accomunati dalla passione per la musica e dalla loro esperienza
lavorativa ai mercati generali rispettivamente di Lecce e di Roma. I
racconti si intrecciano con le note e con il ritmo: i veri
protagonisti sono la musica, la notte e il lavoro. Una storia
coinvolgente, emozionante, tratta dalle reali esperienze vissute e
messa in scena attraverso racconti, canzoni e strumenti di ogni tipo:
chitarra, cavaquinho, tamburello, marranzano, armonica, springdrum,
traccole, trombette, kazoo, pentole e buatte. Lo starter della
performance è dato dalla voce minacciosa della Sora Mirella (la
mamma di Guitarmando: «Armá hai fatto i compiti? Guarda che si nun
studi te manno a lavorà ai Mercati Generali eh!...» E non l’avesse
mai detto! Perché ne succederanno di tutti i colori...
Umberto Papadia,
in arte ‘u Papadia: Salentino del Capo di Leuca, esule sin dalla
nascita, virtuoso del tamburello, percussionista autodidatta ed
eclettico cantastorie. Autore del progetto folk rock “La
Peronospera”, e della “filosofia furese” a esso associata.
Reduce del successo della scorsa estate con oltre 30 concerti in
Salento e un Festival dedicato al suo progetto, “L’alba della
Peronospera”. È stato percussionista e vocalist di Teresa De Sio
dal 2004 al 2011. Vanta collaborazioni con nomi illustri italiani e
internazionali, tra i più noti: Lucilla Galeazzi, Ambrogio Sparagna,
Nando Citarella, Uccio Aloisi, Arakne Mediterranea, Mike Mainieri,
Hector Zazou.
Armando Serafini,
in arte Guitarmando: Romano della Garbatella, portatore di quella
romanità ormai in via d’estinzione. Chitarrista e percussionista
appassionato di strumenti etnici. Produttore naturale di groove, in
grado di far suonare qualsiasi oggetto a sua disposizione. Inventore
del nocche'n'roll dapprima sulla Ciquita Grooving Box, e poi sulle
sue evoluzioni successive: la Guitarmandrum e il Rullandoro. Umberto
e Armando collaborano da oltre 5 anni.
Info:
upapadia@gmail.com
| 338 681488
www.cartesalentine.it
info@kurumuny.it |
3299886391
mercoledì 27 febbraio 2013
martedì 26 febbraio 2013
Nigredo di Stefano Delacroix (I libri di Emil). Prima presentazione all’Ex Conservatorio S. Anna di Lecce il 28 febbraio 2013
L’Ordo Equestris Templi Arcadia,
il Santissimo Ordine Aragonese dei Cavalieri di Santiago di Compostella e del
Pellicano, e con il patrocinio dell’Augusta Imperiale Real Casa Tiberio
Dobrynia di Russia di Roma-Byzantium organizzano il 28 febbraio 2013 alle ore
18,30 presso l'Ex Conservatorio S.Anna a Lecce in via Giuseppe Libertini la
presentazione del libro di Stefano Delacroix dal titolo Nigredo (I libri di
Emil). Relazioneranno insieme all'autore il prof. Angelo Piperno e il Dott.
Francesco Bitonti esperti di studi esoterici e rosacrociani. Interverrà
S.A.R.I. Principe Don Antonio Tiberio Dobrynia Dimitrijevich di Russia
Vincent Fernand Daudet, guaritore
e realizzatore di pozioni della salute, è un uomo dal passato oscuro, orfano
d’arte (il padre era un uomo ‘vissuto pericolosamente’ a metà tra la medicina e
l’alchimia esoterica), trafugatore di cadaveri, frequentatore di bettole,
avvezzo a miasmi e sollazzi nei postriboli di una Parigi mefitica e
pestilenziale, salvatore di fanciulle pudiche, amante di donne fedifraghe,
amico di ladri e impostori. Il destino che Vincent ha cucito addosso è quello
iniziatico dell’alchimia e dei sentieri esoterici dello spirito. Uno spirito
che combina elementi di chimica, fisica, astrologia, medicina, misticismo e
religione. L’obiettivo del protagonista è la conquista dell’onniscienza e la
creazione di un rimedio a tutte le malattie. E la vita eterna…”
Stefano Delacroix è nato a
Taranto nell’agosto del 1966, da genitori leccesi. Dopo una lunga militanza
giovanile con la band The Act, prodotto da Mimmo Locasciulli pubblica tra il
’94 e il ’97 due album solisti, Ribelli e La Legge Non Vale (ed.
Hobo, distribuzione Sony Music). Dedicatosi alla letteratura, pubblica nel 2007
Peristalsi (ed. Il Foglio) e La
Memoria del Mare (ed. La Riflessione), nel 2009
Il Sesto (Lupo Editore), raccolta di racconti noir uscita in seconda edizione
nel 2012.
Info
“Se Hank avesse incontrato Anaïs” (nuova versione dei fatti, 2013). Disponibile in versione digitale su Amazon
“Il romanzo d’esordio di Stefano
Donno, pubblicato nel 1999 e qui presentato in una nuova versione riveduta
dall’autore, è un pugno nello stomaco, un oltraggio alle buone maniere, o, più
semplicemente, una delle storie d’amore più intense e struggenti che siano
state mai raccontate, semplicemente perché i due protagonisti Charles Bukowski
e Anaïs Nin, rappresentano due mondi distanti e due modi diversi di intendere
la scrittura, la poesia, la sessualità, la vita.” (dalla prefazione, di Luciano
Pagano)
"Stefano Donno, poeta,
scrittore, autore di decine di libri, raccolte di poesie, interventi critici e
romanzi, sul finire degli anni novanta era già uno dei giovani ‘agitatori’
letterari pugliesi più attivi, coordinava il periodico S/PULP ART FACTORIES e
esordiva con la sua prima raccolta di versi “Sturm and Pulp”, introdotta da
Tommaso De Lorenzis. “Se Hank avesse incontrato Anaïs” è il suo primo romanzo. Oggi,
rileggendolo a distanza di quattordici anni, mi rendo conto che questo testo
non ha perduto nulla della sua freschezza e della sua carica evocativa, ancora
oggi è un poetico pugno nello stomaco, quello che ti prende quando raccogli i
pezzi di una storia d’amore assurda e la spieghi dall’inizio. Il meccanismo
narrativo è coinvolgente, bastano poche pagine per restare incollati, prima al
Bukowski personaggio, poi all’innamorato irrequieto che non vuole ammettere i
propri sentimenti, crudi e allo stesso tempo sinceri. Ma d’altronde chi,
leggendo tra le righe le poesie dell’autore americano, non si accorge che
dietro tanta brutalità si nasconde un’anima grande? L’azzardo di Donno si
concretizza nell’ipotizzare una relazione tra due astri della letteratura del
secolo scorso; ma è anche vero che tutto incomincia e termina come una
pellicola, come un film hollywoodiano, conservando il taglio cinematografico
delle sequenze, la rapidità, le inquadrature e i passaggi di scena. L’autore
sembra quasi volerci comunicare che si tratta di una fiaba, una favola sporca
raccontata con gli strumenti della contemporaneità, facendo incontrare
un’ambizione pulp e post-moderna insieme a un ritmo definito, quello del
film."
Stefano Donno (1975) si è laureato
nel 2005 in
Filosofia presso l’Università degli Studi di Lecce. Sue poesie sono inserite in
numerose antologie e suoi articoli e saggi sono apparsi su importanti riviste
nazionali e internazionali. Attualmente, con Luciano Pagano, è OverecoAgenzia.
Pubblicazioni: Sturm and Pulp
(Lecce, 1998); Edoardo De Candia, considerazioni inattuali (Lecce, 1999); Se
Hank avesse incontrato Anais (Pensa Multimedia, 1999); Monologo – + (I Quaderni
del bardo, 2001); Sliding Zone (Pensa Multimedia, 2002); L’Altro Novecento –
giovane letteratura salentina dal 2002 al 2004 (Luca Pensa Editore, 2004);
Ieratico Poietico (Besa Editrice, 2008); Dermica per versi (Faloppio, 2009);
Mendica Historia (Lecce, 2010); Corpo Mistico (Giulio Perrone Editore, 2010)
“Se Hank avesse incontrato Anaïs”
– Stefano Donno
lunedì 25 febbraio 2013
In libreria per Lupo Editore dal 28 febbraio 2013 il nuovo libro di Giuseppe Cristaldi dal titolo “Macelleria Equitalia”. Con una nota di Michele Placido
Cinque racconti. Cinque drammi
esistenziali determinati dalla crisi odierna. Uno scenario intimamente operaio
e contadino, devastato dal propagarsi inarrestabile della macchina
istituzionale, che attraverso i suoi apparati di riscossione forzata dei
tributi, Equitalia, attiva pignoramenti di mobili prima e immobili poi. E dopo ancora, la nascita di
un’organizzazione criminale, posta tra Equitalia e il cittadino insolvente,
dedita alla compravendita illecita dei beni. L’aggressione definitiva di un
popolo indifeso e ridotto alla miseria, dove anche la vergogna e l’umiliazione
fisica rientrano nella salvaguardia economica. Macelleria Equitalia è la
precisa analisi dell’ultima Italia, delle meccaniche di un sistema malato che
costringe all’esclusione violenta dell’uomo dallo Stato, ma è anche il ritorno
a quella umanità spoglia, nuda, essenziale dove i reduci sono blocchi di pietra
abbandonati a loro stessi, perché se a una statua cambi la postura, anche di
poco, ne va del santo.
Giuseppe Cristaldi, classe 1983.
Nel 2007 pubblica il suo primo romanzo Storia di un metronomo capovolto , con
nota di Franco Battiato. Nel 2008 prosegue il suo impegno civile pubblicando il
docugramma Un rumore di gabbiani – Orazione per i martiri dei petrolchimici con
un cameo filmico di Franco Battiato e prefazione di Caparezza. Coincide con
l’uscita di quest’opera la sua prima esperienza in campo registico. Del 2010 è
il suo romanzo Belli di papillon verso il sacrificio , con prefazione di Teresa
de Sio. Del 2011 Nefrhotel (CMEditore – Promo Music, 2011)
Info
domenica 24 febbraio 2013
BUON VENTO – viaggio nel Gusto (Gelsorosso) di Sabrina Merolla a GUSTOLIBERRIMA a Lecce il 1 marzo 2013
Evocazioni salentine per il tour
di presentazione del libro BUON VENTO Viaggio nel Gusto (Gelsorosso Ed.) di
Sabrina Merolla che, a sette mesi dalla pubblicazione di questa fortunata opera
prima, approda a Lecce, capitale del barocco pugliese e centro propulsore di
cultura e dinamismo turistico. L'appuntamento con l'autrice si terrà venerdì 1°
marzo 2013, alle 18.30, nella Libreria GUSTOLIBERRIMA a Lecce (Via Vittorio
Emanuele, 42) annoverata tra le 10 librerie più belle d'Italia dalla testata
panorama.it e definita "paradiso dei maniaci della cultura, del cibo e dei
viaggi" Come nello stile delle
presentazioni già tenutesi in giro per la Puglia, questo incontro letterario rappresenterà
un viaggio sentimentale e coinvolgente alla scoperta di luoghi pugliesi dal
fascino unico e irripetibile, raccontati in questo libro innovativo che svela
anche gli incontri più entusiasmanti con i protagonisti del gusto pugliese,
vissuti dall’autrice nel corso dei suoi viaggi televisivi. Lettura dopo
lettura, Sabrina Merolla condurrà il pubblico in una selezione di itinerari
tratti dalla sua trasmissione BUON VENTO, dedicata alla valorizzazione e
promozione delle risorse turistiche pugliesi e lucane, in onda negli ultimi
anni sulle reti del Gruppo Norba, con grande riscontro di pubblico e critica.
L’intenso lavoro televisivo è documentato sul canale Youtube di Buon Vento www.youtube.com/buonventotv che
ha superato le 100.000 visualizzazioni.
L'evento letterario sarà
occasione di scoperta e approfondimento delle risorse enogastronomiche,
agroalimentari e turistiche della terra di Puglia e rappresenterà una
straordinaria opportunità di incontro con i molti protagonisti
dell'imprenditoria, dell'enogastronomia e del turismo pugliese.
A dialogare con l’autrice, Stefano Donno critico letterario e fondatore
con Luciano Pagano di “Overeco Agenzia” e Augusta Epifani, responsabile di
Liberrima. Un novero di preziosità territoriali che viaggia con l'autrice
anche oltre i confini regionali. Sabrina Merolla, infatti, è stata recentemente
invitata a Trento all'assemblea nazionale di Unionturismo (prestigioso
osservatorio dei flussi, delle tendenze e della storia del turismo Italiano) in
collaborazione con l’Azienda di Promozione Turistica del Trentino, come fonte
ispiratrice dell'instaurazione di una sinergia tra le dolomiti trentine e le
magnifiche spiagge della Puglia. Inoltre,
come attestazione del carattere divulgativo di questo lavoro letterario e
mediatico, Sabrina Merolla ha ricevuto il Premio Green 2012 dal Presidente di
Confindustria Puglia, Dott. Angelo Bozzetto, "per essersi distinta,
attraverso il suo impegno mediatico con il format televisivo e letterario Buon
Vento, tra le personalità che più di altre hanno saputo negli ultimi tempi
incardinare in sé i due criteri fondamentali della meritocrazia e del
green".
La Libreria Liberrima,
come si legge nella motivazione di Panorama, è “un ecosistema di luoghi affacciati
su una piazzetta nascosta: una libreria, un'enoteca, un caffè, un
ristorante...Tutto questo all’interno della corte settecentesca di un palazzo
barocco, nell’incanto del centro storico di Lecce".
In questo luogo reputato
"imperdibile" sarà irrinunciabile partecipare all'esperienza
culturale di scoperta di una Puglia ricca di storie e sapori, amabilmente
narrati al lettore con garbo, raffinatezza e freschezza, e con quello stesso
trasporto che l’autrice trasmette al suo pubblico televisivo. A pochi mesi
dalla pubblicazione di questo volume, che offre al lettore più di 40 proposte
esclusive per viaggiare tra le eccellenze enogastronomiche della Puglia, il
libro “BUON VENTO Viaggio nel Gusto” ha conquistato il pubblico, come
dimostrato dall’incremento di vendite che hanno superato le 3000 copie.
Molte e autorevoli le testate
nazionali che l'hanno recensito con entusiasmo, e tra loro: TG2 RAI Eat Parade,
A Tavola, La Cucina
Italiana, Alice Cucina, Marcopolo Viaggi, Italia a Tavola, Il
Venerdì di Repubblica. Il fitto
calendario di presentazioni si espande oltre i confini regionali, forte
dell’imminente grande distribuzione nazionale dell’opera.
Lecce Via Vittorio Emanuele, 42 Libreria GUSTOLIBERRIMA
ore 18:30
ingresso libero
Info. 0832.245524
sabato 23 febbraio 2013
venerdì 22 febbraio 2013
giovedì 21 febbraio 2013
mercoledì 20 febbraio 2013
“The future. Six drivers of global change” di Al Gore (Random House). Intervento di Vander Tumiatti (Imprenditore e Fondatore di Sea Marconi Technologies).
Gli interventi sulle novità
editoriali che si occupano di ambiente ed energie rinnovabili in questi miei
ultimi due anni di intensa attività recensiva, hanno puntualmente toccato
questioni sia di carattere nazionale, sia tematiche legate al territorio e alla
cultura green di Puglia e del Salento, sia macro-argomenti di rilievo
internazionale. Avendo una certa padronanza (condizione, ma anche conseguenza
dei miei numerosi impegni fuori Italia) della lingua inglese, ho avuto
l’opportunità di leggere l’ultimo lavoro “ecosofico” di Al Gore, dal titolo
“The future. Six drivers of global change”, edito dalla stessa casa editrice di
Dan Brown (noto autore di best seller mondiali, come il Codice Da Vinci o
Angeli e Demoni) ovvero la
Random House. Personaggio di tutto rispetto, Al Gore è
co-fondatore e presidente di Generation Investment Management, senior partner
di Kleiner Perkins Caufield & Byers, e membro del consiglio di
amministrazione di Apple Inc. Gore attualmente è impegnato, con la qualifica di
presidente, nel progetto Climate Reality, un'organizzazione no-profit che si
attiva nel trovare soluzioni per l’attuale crisi climatica mondiale. In questo
suo ultimo lavoro l’ex vicepresidente USA, divenuto da lungo tempo attivista
ambientale, svolge un’analisi a tutto campo degli intrecci fortemente
simbiotici tra ecologia, economia, scienza e geopolitica, delineando le grandi
linee di forze che sono all’opera e che stanno rapidamente modificando il mondo
che abbiamo sempre conosciuto. Un processo, attualmente in fase di forte
accelerazione, che è dovuto soprattutto ad una serie di elementi propulsivi
come: 1) la globalizzazione; 2) le comunicazioni on line, che hanno generato
una “mente interconnessa” globale; 3) un progressivo riequilibrio dei poteri,
che ha visto il passaggio da un sistema centrato sugli USA a un mondo
multicentrico e multieconomico; 4) le biotecnologie, come la genetica e le
neuroscienze, che stanno trasformando radicalmente medicina, agricoltura e
scienza molecolare, giungendo ad influenzare il controllo sull’evoluzione
umana. Il libro di Al Gore è suddiviso in "sei fattori di cambiamento
globale" ai quali corrispondono altrettanti capitoli. Nella discussione
dei primi temi, Gore presenta un quadro, per lo più triste, di degrado
ambientale dovuto alla crescita della popolazione umana e ai consumi sempre più
sostenuti. L’autore dichiara ad esempio, e senza troppi peli sulla lingua, che
la causa del riscaldamento globale non risiede soltanto nell’utilizzo dei
combustibili fossili, ma anche nell’impoverimento graduale e costante della
terra, le cui risorse cominciano ad esaurirsi, che si tratti di agricoltura, di
pesca o di giacimenti minerari. La vena di totale vicinanza di Al Gore sulle
questioni ambientale si vede in frasi come queste: "Ci sono già diverse
pratiche sconsiderate che dovrebbero essere immediatamente fermate: la vendita
di armi letali a gruppi di potere in tutto il mondo, l'uso di antibiotici come
stimolante della crescita del bestiame, l'estrazione del petrolio nel Mar
Glaciale Artico, ormai divenuto una zona terribilmente a rischio". Al Gore
in questo suo ultimo lavoro si dimostra erudito, coinvolgente e dotato di
grande stile, ma soprattutto si rivela un grande conoscitore della
globalizzazione e del mercato delle energie a livello mondiale, oltreché uomo
di grande levatura etica, desideroso di costruire un futuro realmente
ecocompatibile. E come sostiene l’autore: «Siamo di fronte ad una scelta.
Possiamo essere trascinati dalla corrente delle innovazioni tecnologiche e del
determinismo economico verso un futuro che può minacciare i nostri valori più
profondi. Oppure dare forma al futuro in modo che possa proteggere la dignità
umana e riflettere le aspirazioni dei popoli di tutto il mondo
martedì 19 febbraio 2013
lunedì 18 febbraio 2013
Luci e ombre nel ‘verde’, capitalismo e Green Economy. Intervento di Vander Tumiatti (*)
È da tempo oramai che mi occupo
di segnalare in diverse sedi, anche prestigiose, pubblicazioni, eventi,
aggiornamenti di carattere tecnologico e normativo riguardanti la green economy
e le energie alternative. Avendo sempre come punto di riferimento La volontà di
essere quanto più“glocal” possibile nelle mie analisi, ovvero cercando di
occuparmi di “green” prendendo in esame realtà e latitudini che spaziano dalla
Puglia al Piemonte, fino al resto del mondo. E una realtà editoriale che sino
ad oggi non avevo preso in considerazione, è stata la casa editrice Emi,
un’azienda editoriale missionaria di proprietà di 15 istituti italiani maschili
e femminili che svolgono attività anche fuori dai confini della nostra nazione.
La Emi si rivolge tanto alle persone di chiesa
(laici e religiosi impegnati) che agli attivisti di movimenti sociali e gruppi
alternativi e guarda con medesimo interesse al mondo della cultura e a quello
della scuola. E proprio in occasione del 40° anniversario della sua fondazione
(1973/2013) mi fa piacere poter parlare di un testo assolutamente degno di
considerazione, che meriterebbe di essere letto da un pubblico ampio e vario,
soprattutto per i suoi contenuti. Si, perché fanno riflettere su alcune zone
d’ombra della green economy, ma che forniscono anche ipotesi di soluzioni
graduali da prendere attentamente in considerazione. Mi spingerei addirittura a
suggerire che venisse adottato nelle scuole pubbliche, come libro di testo. Il
volume a cui faccio riferimento è una pubblicazione fresca di stampa, ovvero “I
Signori della Green Economy. Neocapitalismo tinto di verde e Movimenti glocali
di resistenza”, uscito da due interessanti penne come Alberto Zoratti e Monica
Di Sisto. La presentazione è affidata a Maurizio Landini e la prefazione a
Maurizio Gubbiotti.
Alberto Zoratti è presidente di
Fairwatch, nonché giornalista freelance, responsabile del blog “Ri(E)voluzione”
di “Altreconomia”, oltre che uno dei fondatori di “Comune-info.net”. Monica Di
Sisto invece collabora con l’agenzia “Asca” e con “Altreconomia” e insegna
Modelli di sviluppo economico alla facoltà di Scienze Sociali della Pontificia
Università Gregoriana. Si tratta di autori con alle spalle diverse e importanti
pubblicazioni. Il messaggio che i due autori cercano di dare a quanti avranno
il piacere di leggere questo libro è fondamentalmente uno: i signori degli
elementi (aria, acqua, terra, e fuoco (energia) adottano strategie economiche
non sempre positive, vuoi per un territorio, vuoi per una comunità. Quasi
sempre esse sfociano in un a/razionale iperconsumismo smaltato di
sostenibilità, cui si aggiunge un pizzico di responsabilità sociale e
ambientale. Oggi, spiegano gli autori, si è scoperto che il DDT è
indistruttibile e che si sedimenta nelle catene alimentari, si è scoperto che
l’acqua sta calando, che i terreni si stanno impoverendo, che l’aria sta
diventando irrespirabile, e che forse occorre ripensare e rimodulare le
categorie del capitalismo “green”. Ma intanto, con fiducia, ci si può affidare
all’impegno solidale di piccoli gruppi e associazioni che attraverso i loro
piccoli gesti quotidiani rappresentano dei piccoli granelli di sabbia, che
possono inceppare un meccanismo oramai perverso.
I Signori della Green Economy.
Neocapitalismo tinto di verde e Movimenti glocali di resistenza di Zoratti
Alberto e Di Sisto Monica (Emi), 2013, p. 176
Info:
Editrice Missionaria Italiana
Intervento apparso su Libri Bari
blog de La Repubblica
* Vander Tumiatti, imprenditore e
fondatore di Sea Marconi Technologies
domenica 17 febbraio 2013
sabato 16 febbraio 2013
venerdì 15 febbraio 2013
giovedì 14 febbraio 2013
UMBERTO VITIELLO, IL CURATORE SEGRETO DEL VATICANO E LE DIMISSIONI DI BENEDETTO XVI
11 febbraio 2013. Dopo 600 anni
accade in Italia un evento storico di portata mondiale: le dimissioni del Papa.
Nel Vaticano e in tutto il mondo questa notizia
ha lasciato increduli. E senza dubbio parliamo di un evento che destabilizza le
menti laiche e cattoliche data l’eccezionalità del gesto, ovvero il Papa,
Bendetto XVI, si fa da parte per il bene della Chiesa.
Risuona prorompente l’eco di “Il
curatore segreto del Vaticano” (Lupo editore), di Umberto Vitiello -
altroché previsioni Maya – ed è sorprendente come un romanzo carico di intrighi,
complotti e fitti misteri che avvolgono nel presente come nel passato la Chiesa, emergano
impetuosamente spinti da una “profezia” iscritta dall’autore nelle pagine di
questo libro. Non si possono non riportare alcune parole del romanzo che
appaiono come una “visione”, come una possibile realizzazione di una realtà che
contraddice paradossalmente se stessa. E dunque si legge come la
Chiesa che dovrebbe essere serva per ogni essere umano
rischia di apparire padrona, come padre Rodolfo - uno dei protagonisti del
romanzo - evidenzia chiaramente le sue perplessità, ammette di non avere affatto
certezze, ben immaginando gli ostacoli che il pontefice e i suoi stretti
collaboratori dovranno affrontare e superare. Ma sarà il curatore segreto
chiamato dal Vaticano ad informare il papa della vera natura di alcune
operazioni finanziarie in contrasto con i princìpi evangelici affinchè la Chiesa del futuro, unica
per tutti i cristiani, torni ad essere simile a quella dele sue origini.
Un libro decisamente sensazionale
che racconta già da un mese quello che sta accadendo oggi nella Santa Sede!
Il libro - Le aspirazioni, le delusioni, il coraggio di
responsabile e ferma critica, l’impegno paziente e persistente in difesa e
diffusione dei valori evangelici più genuini di tanti teologi contemporanei,
vecchi e giovani, da Hans Küng a Vito
Mancuso, in un romanzo avvincente in cui la Chiesa Cattolica
proiettata nel futuro è alla sua svolta storica più significativa e radicale.
Profeticamente collocata in un domani non molto lontano, la Chiesa accoglie tutti i
cristiani del mondo in una semplificazione teologica che la rende
universalmente accetta, ed è osservata criticamente dal futuro nelle sue tante
contraddizioni presenti e passate, un groviglio di intrighi e connivenze
stroncato a fatica dall’ultimo papa e dai pochi che credono con lui di riuscire
a riportarla ai genuini valori evangelici dei primi secoli. La narrazione segue
i canoni del dissenso intellettuale: un metodo che consente, senza incorrere in
accuse di eterodossia, una visione critica del reale stato in cui versa la comunità
dei cristiani detti cattolici, scrutando le loro delusioni e scoprendone le
aspirazioni, per delineare la configurazione progettuale della Chiesa da tutti
agognata. Tutto si svolge alla vigilia del Concilio Vaticano III, convocato dal
nuovo papa – un convinto “giovanneo” sudamericano – per attuare la
riconciliazione dei cristiani del mondo intero in un’unica Chiesa, degna per la
sua rinnovata natura di accogliere Cristo quando, alla fine dei secoli, farà
ritorno sulla terra. Grande è l’avversione della maggior parte dei curiali che,
difensori della tradizione e dei propri privilegi, non disdegnano di ricorrere
a raggiri e complotti pur di evitare che, con l’ecumenismo realizzato, la Chiesa Cattolica
rinunci alla propria ricchezza e al plurisecolare patrimonio teologico che la
rende del tutto diversa dalle altre comunità cristiane. La storia – (scritta
con la collaborazione di un giovane teologo) - ha inizio con un omicidio
commesso all’abbazia del Santo sul Colleprato che alla fine delle indagini vede
coinvolti alcuni alti prelati e consente al papa di affrettare i tempi
dell’innovazione e della riconciliazione. Ospite dell’abbazia da alcuni anni è
un noto economista, ex professore di Oxford fattosi monaco, personaggio
centrale dell’intera vicenda. Chiamato segretamente in Vaticano, è lui che,
definito “curatore”, informerà il papa della vera natura dei fondi dello IOR e
il modo come liberarsi di questa istituzione e di tutte le operazioni
finanziarie in netto contrasto con i principi evangelici, affinché la Chiesa del futuro, unica
per tutti i cristiani, torni ad essere simile a quella delle sue origini. La
conclusione della storia è nella convocazione del Vaticano III, ultimo concilio
della Chiesa Cattolica e primo della Chiesa di Cristo di tutti i cristiani del
mondo.
Umberto Vitiello, detto “Vadìm”, nato alle falde del Vesuvio, di
fronte all’isola di Capri, laureato con 110 e lode presso l’Università
Orientale di Napoli, ha frequentato un corso post-laurea di specializzazione in
etnologia sociale presso l’Università di Belgrado. Slavista e francesista, ha
soggiornato per studio in vari Paesi d’Europa. Membro di un’Associazione
Umanitaria Internazionale, per otto anni ha contattato ed aiutato alcuni
dissidenti (artisti, intellettuali, religiosi) dell’Unione Sovietica e dei
Paesi dell’Est Europeo. Ha lavorato come traduttore dal russo nel settore
“Studi e Progetti” della Montecatini di Milano, città in cui s’è sposato con
Maria Luisa Magnocavallo, docente di lettere nei licei. Dal matrimonio sono
nati Ermelinda-Vadìm e Luigi-Vadìm. Dedicatosi alla scuola, ha ideato e diretto
importanti sperimentazioni didattiche ed è divenuto preside in istituti medi
superiori. È autore di Parigi (SugarCo Editore, Milano), Il sale di Napoli
(Mursia, Milano), Un secolo da dimenticare (Ego, San Pietroburgo), Amanti oltre
il sesso e la morte, la vera storia di Abelardo ed Eloisa (Booksprint
Edizioni), Mon école (Booksprint Edizioni), e di articoli, saggi e traduzioni,
tra cui Consigli e istruzioni del giardiniere di corte di Caterina la Grande, saggio del ‘700
tradotto dal russo (Sellerio, Palermo). È coautore di un saggio-guida sulla
Francia in due volumi (Calderini, Bologna) e di Parigi 1789-1799: gli Anni
della Rivoluzione (Atheneum, Firenze). Dal 1968 vive a Pesaro.
Info
mercoledì 13 febbraio 2013
martedì 12 febbraio 2013
Acquisti sostenibili. Imprese e amministrazioni pubbliche per un’economia più verde e responsabile di Silvano Falocco e Simone Ricotta (Edizioni Ambiente). di Vander Tumiatti (*)
A più riprese, nelle diverse
occasioni offerte da pubblici incontri seminariali e conferenze che sono stato
chiamato a tenere in diverse parti del mondo, sia come imprenditore che come
esperto UNEP, mi sono chiesto come sia possibile stabilire in maniera seria,
puntuale, inequivocabile, quei criteri di validità per certificare come “green”
un’impresa, oppure una pubblica amministrazione. Sarebbe forse sufficiente
prendere in considerazione strutture pubbliche e private che siano
semplicemente attente a ridurre gli impatti che le loro attività causano
all’ambiente e alla società?
Ci si potrebbe ad esempio sentire
tutelati in fatto di ambiente, semplicemente considerando come virtuosi
soggetti giuridici che adottano politiche di sostenibilità ambientale e che
privilegiano l’equilibrio tra l’offerta e l’acquisto di beni e servizi “green”?
Come potremmo, ad esempio, sapere che tutti questi aspetti e le suddette
condizioni siano veramente rispettate, poniamo il caso in una regione più volte
definita “verde” come la Puglia?
Ecco che in mio aiuto giunge un significativo contributo editoriale che esce
dalla casa editrice Edizioni Ambiente, sempre attenta a sollevare questioni
sostanziali e a proporre forti spunti di riflessioni in materia di stato
dell’eco-mondo e dell’eco-pensare a 360 gradi. Faccio riferimento, nello
specifico, al lavoro “Acquisti sostenibili. Imprese e amministrazioni pubbliche
per un’economia più verde e responsabile, di Silvano Falocco e Simone Ricotta.
lunedì 11 febbraio 2013
Novità editoriale per I Libri di Emil – Nigredo di Stefano Delacroix
Vincent Fernand Daudet, guaritore
e realizzatore di pozioni della salute, è un uomo dal passato oscuro, orfano
d’arte (il padre era un uomo ‘vissuto pericolosamente’ a metà tra la medicina e
l’alchimia esoterica), trafugatore di cadaveri, frequentatore di bettole,
avvezzo a miasmi e sollazzi nei postriboli di una Parigi mefitica e
pestilenziale, salvatore di fanciulle pudiche, amante di donne fedifraghe,
amico di ladri e impostori. Il destino che Vincent ha cucito addosso è quello
iniziatico dell’alchimia e dei sentieri esoterici dello spirito. Uno spirito
che combina elementi di chimica, fisica, astrologia, medicina, misticismo e
religione. L’obiettivo del protagonista è la conquista dell’onniscienza e la
creazione di un rimedio a tutte le malattie. E la vita eterna…”
Stefano Delacroix è nato a
Taranto nell’agosto del 1966, da genitori leccesi. Dopo una lunga militanza
giovanile con la band The Act, prodotto da Mimmo Locasciulli pubblica tra il
’94 e il ’97 due album solisti, Ribelli e La Legge Non Vale (ed.
Hobo, distribuzione Sony Music). Dedicatosi alla letteratura, pubblica nel 2007
Peristalsi (ed. Il Foglio) e La
Memoria del Mare (ed. La Riflessione), nel 2009
Il Sesto (Lupo Editore), raccolta di racconti noir uscita in seconda edizione
nel 2012.
Info
LA MALAMARA di Giuseppe TRIARICO (Lupo editore) a Copertino per il Martedì Grasso
Il mercoledì in jazz...e
dintorni. Ecco uno speciale Martedì Grasso con la presentazione de "LA MALAMARA" di
Giuseppe Triario edito da Lupo editore. La musica è a cura di MARCO ROLLO e
GIANCARLO DELL'ANNA. L’appuntamento è per domani martedì 12 Febbraio 2013 ore
20,00 al VINERIA SAN SEBASTIAN in VIA MALTA 8 (CENTRO STORICO) a COPERTINO (LE).
Dall'adolescenza all'età adulta,
il tempo inarrestabile trascina via con sé ogni magia e svela impietoso la
forza distruttiva delle passioni, mette a nudo fragilità e rancori, scardina la
purezza degli affetti adolescenziali che hanno nutrito un mondo, disperdendolo.
È la storia di "quelli del
Paisiello", narrata in chiave di contrappunto tra passato e presente,
quasi in una corsa che ha la rapidità degli anni e l'intensità del vivere.
Fausto e Rocco, Sandro e Antonia
– legati da un'amicizia esclusiva e totalizzante – vivono, gioiscono e soffrono
insieme, in una dimensione che credono inattaccabile ma che non li risparmia
dalla solitudine, dall'irrequietezza e dal tormento. L'insidia della MalaMara,
quel misto di felicità e dolore, quel chiedere sempre qualcosa in più che in
vario modo si insinua nella loro formazione, finisce col vincolarli ad un
eterno presente, rendendoli adulti incapaci di confrontarsi con la realtà a
viso aperto e vittime di una logica che – per eccesso di amore – si manifesta
devastante.
Una storia ambientata nel
Salento, ma che può essersi svolta ovunque coinvolgendo una stessa generazione
e toccando gli stessi tasti, per questo intrigante quanto basta a suscitare
riflessione e ad accogliere il monito rivolto a chi di quella generazione è
erede.
Nato nel 1977 a Noci, ma è cresciuto
a San Donaci. Architetto, si divide per lavoro tra il Salento e le sue terre
natìe. Ama i film di Fellini e quelli con Marlon Brando. Suona la batteria in
una cover band di amici. Spesso accusato di affabulazione illecita dalla prima
persona a cui è dedicato questo romanzo; sottovalutato nelle abilità
calcistiche dalle altre due.
domenica 10 febbraio 2013
Torneo di scopa a coppie con “Le Salentine” e presentazione del progetto domani 11 febbraio 2013 alla storica trattoria “da Santino”
Lunedì 11 febbraio,
l’associazione “Ecomuseale Kroke”, organizza a partire dalle 19.00, presso la
storica osteria “da Santino”, il torneo di Scopa a coppie con “Le Salentine” le
nuove carte da gioco che raccontano storie, personaggi, riti e miti del Salento!
Lunedì 11 febbraio 2013, presso la storica osteria “da Santino” a Galatone
(Le), in via A. Diaz. L’iscrizione prevede una piccola quota di 7,50 € a
persona. Per iscriversi basterà presentarsi presso la libreria Hemingway, in
via XXIV maggio a Galatone, oppure chiamare il numero 3208062770 entro e non
oltre le ore 11.00 di sabato 9 febbraio. In occasione del torneo, Kurumuny e B22
presenteranno il progetto delle carte da gioco “Le Salentine”, un progetto
artistico che ha portato alla creazione del primo mazzo di carte da gioco del
Salento. Subito dopo il torneo verrà offerta ai partecipanti una degustazione
di prodotti caserecci.
Per info sull’evento:
Associazione Ecomuseale Kroke
3288062770 • 3343058670
«Il laboratorio creativo B22,
costituito da Francesco Cuna e Alessandro Sicuro in collaborazione con la casa
editrice Kurumuny, ha realizzato e promosso un inedito recupero figurativo, che
ha condotto a una rilettura iconografica delle tradizionali carte da gioco
napoletane. Un progetto stilisticamente genuino, che ricorda e riporta gli
elementi della cultura contadina sul tavolo della contemporaneità e in
particolare pone l’attenzione delle giovani generazioni attraverso l’antico e
sempre vivo gioco delle carte. I peculiari elementi decorativi de “Le
salentine” riguardano le brocche che sostituiscono le coppe, i lecci inseriti
al posto dei bastoni, le tarante con i denari e le zappe al pari delle spade.
Per quanto riguarda le figure dell’otto e del nove invece, i curatori del
progetto B22, hanno ripreso e rielaborato negli abiti delle donne i costumi
tradizionali di Cutrofiano, Calimera e Gallipoli mentre per quelli dell’uomo si
sono rifatti all’abbigliamento degli antichi abitanti di Martano, Gagliano del
Capo e Otranto; in tutti spiccano le minute ed eleganti rifiniture di
fazzoletti bianchi, corpetti di color cremisi, gonnelle scure, coppole,
calzette e scarpe con fibbie d’ottone. Nelle figure dei dieci vengono riproposte
le immagini dei santi più popolari come san Giuseppe, sant’Oronzo, san Martino
e san Paolo.
Quest’accurato e brillante
intervento di sintesi figurativa, realizzato interamente a mano dopo una lunga
serie di bozzetti, interessa un vasto repertorio culturale illustrativo, dal
quale emerge un segno grafico agile e immediato che ben si attiene sia al
valore simbolico della tradizione, che alla fedeltà stilistica del mero oggetto
rappresentato come nei casi della zappa, della brocca con il simbolo del galletto
o del ferro di cavallo. Il rinnovamento dell’immagine, il dinamismo pizzicato
di alcune figure e l’attenzione per il dettaglio impresso in quei simboli
arcaici come quelli del Dio che danza nella Grotta dei Cervi a porto Badisco,
il volto barocco e antropomorfo del tre di lecci, la taranta o l’uroboros,
danno rilievo ed eloquio a un codificato linguaggio figurativo, che lentamente
è emerso dalle vicissitudini del tempo e della storia. Racchiuse sul retro dal
monocromatico e stilizzato soffitto a cassettoni della Cattedrale di Otranto,
le carte salentine si presentano come un piccolo teatrino tascabile, dove in
pochi centimetri plastificati sono racchiuse storie, personaggi e territorio
che a nostro piacimento potremo raccontare in qualsiasi momento».
(Giuseppe Arnesano sul Blog
“L’arte tra le righe” CoolClub.it).
In libreria E’ del forte l’ascolto di Carlotta Lezzi (Lupo editore)
“Quest'opera è un perfetto
esempio di sinolo di contenuto e forma. La forma dei componimenti è infatti un
tutt'uno con la complessità di idee e sentimenti intricati, talvolta
contraddittori, seppur nella loro lucidità. Non
a caso, da un lato, i
componimenti sembrano come legati da un filo spinato, doloroso e forte allo
stesso tempo, capace di tenere insieme pensieri tristi e violenti, illusioni e
sogni infranti. Dall'altro lato è presente un'idea di leggerezza e di
fragilità, principalmente nel desiderio, che stride fortemente con la dolorosa
pesantezza inflitta dalle spine.
È evidente inoltre come l'io sia
sospeso fra la chiusura nel proprio dolore e l'indugiare nella dolce illusione.
La realtà esterna, che spesso si affaccia, è un qualcosa che quasi sfugge. Agli
altri, alla loro freddezza e vacuità di giudizio, si contrappone stoicamente la
profonda interiorità, che pur contorcendosi nel proprio tormento, dimostra una
forza come pochi. Infatti, sebbene
debolezza e fragilità siano il
lato più evidente dell'io, è sempre presente una forza latente che fa capolino
nella disperazione. L'orgoglio di uno spirito che rivendica il proprio essere.”
(Alberto Milone)
Carlotta Lezzi - Nasce a Lecce
nel 1980. Intraprende studi classici, con particolare interesse per la
filologia greca e il teatro antico. Vive tra Pisa e Lecce. All’età di 7 anni
incontra la poesia di Lorca, che la spinge per la prima volta alla scrittura.
Diverranno, col tempo, ragioni per continuare il suo percorso, il linguaggio
ricercato di Claudia Ruggeri, l’uso delle figure retoriche di Giovanni Giudici
e lo stoicismo etico di Eugenio Montale. Nel 2008 la sua lirica “Sei”, viene
incisa sulla terrazza di Giulietta e Romeo a Verona; nel 2011 la sua lirica
“Tu” viene inclusa nell’antologia “Diffusione Autore” a cura della GDS
edizioni; nello stesso anno ha luogo la performance di poesia visiva con la
lirica “De Profundis (Abissi mei)”, sul quadro “Danae”, con una grafia riproducente
l’elettroencefalogramma, ad indicare una vita presente ed assente al tempo
stesso.
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