mercoledì 25 luglio 2018

L’impegno e il disincanto di Annibale Gagliani a San Donaci (Brindisi)


Si ritorna dove tutto è cominciato, il 26 luglio 2018, ore 20:30 alla Cantina San Donaci (Via Mesagne, 62 – 72025 San Donaci - Brindisi) . Impegno e Disincanto in Pasolini, De André, Gaber e R. Gaetano è accolto nel borgo d'origine dell’autore, in una serata che vedrà il dibattito disincantato venir accarezzato da figure di alto spessore socio-culturale: il curatore della prefazione, nonché padrino dell'opera Prof. Marcello Aprile, la dottoressa, studiosa dei volgari italici, Serena Ajala, l'editore de I Quaderni del Bardo Edizioni, Stefano Donno, e infine lo scrittore e sceneggiatore Andrea Martina. Il tutto allietato qualitativamente dagli interventi del Teatro Dei Cinch,  e ancora Antonio Giannuzzi e Mauro Sinigaglia. L’accoglienza è affidata al presidente e al  vicepresidente della Cantina, Marco Pagano e Giuseppe Vergine, che offriranno una deliziosa degustazione al termine del piccolo viaggio poetico. L'evento è patrocinato dall'Amministrazione San Donaci, su iniziativa dell'assessore alla cultura, Teresa Donateo, ed è immerso nelle celebrazioni per gli 85 anni dell'istituzione cooperativa messapica.
Il progetto verso l'UMANESIMO NUOVO DI IMPEGNO E DISINCANTO
 IMPEGNO E DISINCANTO IN PASOLINI, DE ANDRÉ, GABER E R. GAETANO DI ANNIBALE GAGLIANI (I QUADERNI DEL BARDO EDIZIONI DI STEFANO DONNO)
CON LA PREFAZIONE DI MARCELLO APRILE, PROFESSORE ORDINARIO DI LINGUISTICA ITALIANA DELL’UNIVERSITÀ DEL SALENTO E RESPONSABILE DELLA LETTERA “D” DEL DIZIONARIO ETIMOLOGICO “LEI”

Ha inaugurato il suo cammino in questi giorni il libro di Annibale Gagliani, «Impegno e disincanto in Pasolini, De André, Gaber e R. Gaetano», i Quaderni del Bardo edizioni di Stefano Donno. Quattro fuoriclasse del nostro Novecento: un professore, un filosofo e due poeti. In un frangente storico di profonda povertà valoriale e artistica, essi ci indicano la strada verso l’Umanesimo Nuovo, analizzando emozionalmente e asetticamente gli ultimi centosessant’anni d’Italia e del mondo Occidentale (bilaterale). I Quattro emanano una luce invincibile, in grado di penetrare nelle tenebre contemporanee che svuotano progressivamente l’individuo. La loro arte è disincanto allo stato puro: poesia, prosa, cinema, teatro e musica: le armi più potenti per sfuggire all’omologazione socioculturale del Duemila. Il 68 è un grosso inganno, le mode del mercato sono letali, la mancanza di sensibilità civile sempre più evidente. In questo viaggio disincantato, eseguito attraverso i testi, le fonti e le testimonianze più vicine agli artisti, si può rivoluzionare se stessi, abbracciando umanamente le incommensurabili profezie.
Per Gagliani la scelta di affidarsi a questi Quattro a-topos della parola, del silenzio e del suono non è casuale: «Essi sono i più attuali che la nostra cultura contemporanea abbia sfornato e lo saranno per sempre, come accade ai più grandi. Sono visionari, sensibili ed estremamente innovativi. Tutto l’opposto del 99% degli pseudo-artisti che navigano in mainstream oggi. Quest’ultimi narrano il falso: i tatuaggi, il look alla moda e l’aria dannata li fa sembrare all’avanguardia, invece sono obsoleti dentro. I veri narratori della nostra epoca e del prossimo trentennio sono PPP, FDA, GG e RG». Come afferma Paolo Dal Bon – presidente della Fondazione Giorgio Gaber – all’interno del saggio, «Essi hanno “un’intatta percezione del dolore”. Sono tutti e quattro intellettuali degli ultimi, narratori delle ingiustizie terrene verso i più deboli e osservatori delle grandi contraddizioni dell’uomo contemporaneo».
 I Quattro Profeti hanno in comune la letteratura di formazione e le battaglie combattute, contaminandosi a vicenda indirettamente. Pasolini ha profondamente ispirato, soprattutto con i suoi Scritti Corsari, Faber, Gaber e Rino Gaetano. De André e Gaber sono gli artisti di punta del Sessantotto e si sono ritrovati ad avere una determinante amicizia in comune: Luigi Tenco, che ha collaborato con tutti e due e dopo la sua morte ha cambiato la vita a entrambi. Riguardo Rino Gaetano, è cresciuto leggendo Pasolini, ascoltando De André e guardando Gaber a teatro.
In estrema sintesi, un professore delle arti, PPP, un poeta tradizionale aperto al futuro, FDA, un vero filosofo, GG, un poeta fantascientifico che stazionava già nel futuro, RG, hanno scelto la strada più ardua, non violentando loro stessi ed esprimendo un’arte di fortissimo impegno e disincanto sociale. Venivano criticati dagli “intellettuali” del potere, dalla gente frivola che ghettizzava i loro testi per evidenti deficit di sensibilità. Uniti, tutti e quattro, sono invincibili. Diventano un’arma dolcissima in grado di colpire e migliorare una generazione, quella dell’autore. Gagliani spiega le intenzioni del suo lavoro: «Se il saggio verrà letto da tanti giovani, magari si accenderà la curiosità di ascoltare con spirito nuovo i cantautori che cito, omaggiando di conseguenza l’opera totale di Pasolini. Allora sì, questo viaggio avrà un senso. Allora sì, ne sarà valsa la pena»
 «Il primo libro di Annibale Gagliani è lo sviluppo di un traguardo personale importante, lungamente pensato, sviluppato, limato, articolato negli anni precedenti, in cui l’autore ha esercitato una pazienza non comune ed è andato alla ricerca di fonti e interpretazioni che spesso sono testimoniali e di prima mano […]. Quando si ha a che fare con quattro icone riconosciute della cultura alta e popolare dell’Italia contemporanea non è facile dire qualcosa di nuovo, o anche semplicemente non è scontato evitare di scrivere quattro profili staccati e avulsi, estranei tra loro, tanti quanti sono gli artisti (tutti Maestri della parola, tre su quattro anche del suono) che l’autore ha illustrato in questo libro. Ne è venuto fuori un percorso duro, compatto, radicale; un insieme in cui appare chiaro, nelle persino ovvie diversità di espressioni, temi, percorsi (anche politici), epoche, che cosa unisce Pier Paolo Pasolini, Fabrizio De André, Giorgio Gaber e Rino Gaetano. Com’è giusto, Annibale Gagliani salta sulle differenze e nota affinità mai venute fuori prima, che però sono lì, pronte per essere scoperte». (Dalla prefazione di «Impegno e disincanto in Pasolini, De André, Gaber e R. Gaetano», curata dal Prof. Marcello Aprile)
Annibale Gagliani nasce a Mesagne (BR) il 4 ottobre del 1992. Si laurea con lode in Lettere Moderne all’Università del Salento, dopo aver discusso una tesi sul linguaggio disincantato. È tra i vincitori della seconda edizione del Master in Giornalismo 3.0 di Nuovevoci Network, a Napoli. Comincia il suo sentiero narrativo ricevendo il premio della critica alla terza edizione del concorso letterario nazionale “Fuori dal cassetto”, per un racconto dedicato ai lavoratori dell’ILVA, “La vita è un viaggio favoloso”. Nel 2013 instaura una collaborazione con l’amministrazione del comune di San Donaci (BR) e diviene responsabile del laboratorio urbano “Officine Creative”, promotore della cultura di strada. Nel 2014 costruisce e organizza, assieme al Professore Marcello Aprile, la rassegna universitaria di seminari rivoluzionari, “Cafè Barocco Revolution”, che registra cinque edizioni. Nel 2015 lavora come reporter per la web tv d’Ateneo dell’Università del Salento, The Box Tv. Alla fine dello stesso anno si distingue come narratore al Workshop giornalistico di Sportitalia, a Milano. Nel 2016 diventa responsabile della sezione culturale di «Leccecronaca.it», dove racconta vizi e virtù del Tacco d’Italia. Alla fine del 2016 avvia una collaborazione con «Rompipallone.it», curando una rubrica video che fonde l’arte al calcio: “L’arte del gusto calcistico”. Nello stesso periodo è corrispondente di Radio Dimensione Italia per il calcio internazionale, editorialista di punta per «Sport in Condotta» e ospite della trasmissione leccese Piazza Giallorossa. Dal 2017 collabora con il «Nuovo Quotidiano di Puglia», raccontando l’ardente cronaca della provincia di Brindisi. Da gennaio 2018 narra di letteratura e politica per la rivista romana «L’Intellettuale Dissidente», e di musica e sport per il periodico «Contrasti». È conosciuto negli ambienti culturali salentini per le sue poesie anarchiche, che profumano di simbolismo e lasciano un sapore romantico sulle labbra. Tra i suoi modelli intellettuali, oltre ai Quattro Profeti del saggio «Impegno e disincanto», ritroviamo Albert Camus, Roland Barthes, Leonardo Sciascia, Eugenio Montale, Beppe Viola e Gianni Brera.   

iQdB edizioni di Stefano Donno (i Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno)
Sede Legale e Redazione: Via S. Simone 74 - 73107 Sannicola (LE)

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giovedì 19 luglio 2018

DANTE E LA SELVA OSCURA di Gianni Vacchelli. Introduzione di Roberto Mancini (Lemma Press - In libreria dal 26 luglio 2018)


Dante e la selva oscura di Gianni Vacchelli è una raccolta di cinque saggi sulla Divina Commedia intesa e interpretata dall’Autore come una «super fiaba», un «super mito», un’opera simbolica che aiuta ancora, e soprattutto oggi, menti e cuori ad aprirsi, che motiva a liberarsi dall’irrealtà, che offre ottime ragioni per ricordarsi di coltivare l’integrità umana. Vacchelli ricorda il motto di Gregorio Magno, applicato alle Scritture: Scriptura crescit cum legentibus. Cosi, anche Dante cresce con chi lo legge. Perché lo possiamo comprendere, oltre che in un’ottica storica, anche in una simbolica e atemporale, alla luce di quello che abbiamo vissuto dopo Dante. È questo che rende la sua Opera uno strumento di trasformazione interiore e politica, personale e sociale. Ovviamente solo se prima ci si immerge nella selva oscura: e quindi se ci si accorge della patologia del nostro sistema e si discende negli abissi che sono di morte ma anche di resurrezione. E questo su differenti piani: personale, sociale, politico e storico. Scrive il filosofo Roberto Mancini nell’introduzione: «il testo di Vacchelli è esercizio di speranza perché contribuisce a quel recupero di realtà che ci è indispensabile in una stagione storica in cui, come osservava Elsa Morante nel 1965, il mondo corre alla sua disintegrazione come se fosse il proprio bene supremo. Più smarriscono il contatto con la consistenza e il senso delle presenze date nella vita, più gli esseri umani rimangono sviati, scissi, incoscienti». E continua: «In Dante si dispiegano una metafisica e un’antropologia dell’amore, dove quest’ultimo è molto più che uno stato d’animo, un’emozione, un sentimento o una passione, poiché rivela di essere la forza originaria, creativa e suprema del cosmo e di ogni vicenda biografica. La stessa filosofia è “amoroso uso di sapienza”, il che attesta come non si dia conoscenza autentica che non sia esercizio della forza di amare».

Gianni Vacchelli è nato nel 1967, è narratore, scrittore e docente. Insegna in un liceo classico del milanese ed è contrattista all’Università Statale di Milano. Ha pubblicato vari saggi: Dagli abissi oscuri alla mirabile visione, con prefazione di Raimon Panikkar (2008); L’«attualità» dell’esperienza di Dante (2015) e opere narrative: Arcobaleni (2012), Generazioni. Storie di liberazione e abisso (2016).

Antonio Russo autore del libro “Stalking- La Gabbia” domani a Monopoli, presso Palazzo Palmieri


Il 20 luglio Antonio Russo autore del  libro “Stalking- La Gabbia” edito da I Quaderni del Bardo Edizioni sarà a Monopoli, presso Palazzo Palmieri (Largo Palmieri,) all'interno della manifestazione culturale "Frammenti",  alle ore 19,00 per  presentare il suo libro con  l'avvocato Adalisa Campanelli e l’editore Stefano Donno
CON LA PREFAZIONE DELL’ON. LARA COMI, DELL’ON. RAFFAELE FITTO, E DELLA DOTT.SSA FEDERICA ROSSI GASPARRINI (Presidente Nazionale Obiettivo Famiglia / Federcasalinghe)
E’ uscito da poco il libro di Antonio Russo, «Stalking - La gabbia», i Quaderni del Bardo edizioni di Stefano Donno. Questo saggio non è solo un progetto editoriale, ma anche un esempio chiaro di impegno politico e non partitico, perché - indipendentemente dal tipo di ideologia - la classe politica intera dovrebbe impegnarsi per debellare la nuova piaga del XXI secolo: lo stalking. Se ne parla ma non approfonditamente, né con l'intenzione di trovare una soluzione definitiva. Ci sono le leggi ma, a volte, anche queste sono eluse e sminuite, liquidando il problema con una multa in denaro, o un ammonimento. Antonio Russo, invece, con l'esperienza e con le conoscenze adeguate ha scritto una proposta di modifica di legge che desidera presentare in Parlamento, proprio perché, dopo anni di attività sul campo ha compreso appieno quali sono gli ostacoli, quali i limiti e quali le opzioni per superare tutte le "barriere" burocratiche e non solo sulla questione sociale più scottante che tocca pesantemente centinaia e centinaia di donne. Attraverso un'attenta analisi Russo ha compreso come migliorare la legge del 2009 e renderla più adatta, veloce e in grado di difendere realmente le donne.
Il titolo stesso è indicativo ed esplicativo del "disagio" che vive una vittima di stalking. Questa è infatti costretta a "fuggire" dal cacciatore che la bracca come una preda, la obbliga a cambiare abitudini, numero di telefono, indirizzo e-mail, abitazione, automobile, a controllarsi costantemente le spalle, a temere e guardare con sospetto persino ciò che "normalmente"non costituirebbe una minaccia, come un regalo, un messaggio, una telefonata. La perseguita fino allo sfinimento, fino a quando non cede e, inerme e sconfitta, cade ai piedi del proprio persecutore. Ancora peggio, il reato di stalking è sottovalutato perché non se ne comprendono appieno le conseguenze. Come affrontare e punire tali comportamenti? Cosa devono fare le vittime di stalking? Antonio Russo con il suo libro risponde a queste e altre domande. L'autore elenca tutti gli accorgimenti a cui attenersi, segnala le condotte condannabili, dispensa consigli e offre spunti di riflessione utili e chiarificatori.
«Il libro dell’Avvocato Russo potrà dunque rappresentare un valido aiuto per quelle donne (e uomini) che si trovassero a vivere, purtroppo, esperienze drammatiche come quella di essere vittime di stalking; offre inoltre un interessante approfondimento giuridico rispetto all’evoluzione della normativa, analizzando anche criticità e possibili evoluzioni, sempre in difesa di chi si trova nella condizione di dover difendere la propria serenità e la propria libertà».
(dalla prefazione dell'Onorevole Lara Comi)
«Antonio Russo, spiegando bene cos'è l’orrendo fenomeno dello stalking, ha saputo anche fornire alle donne un valido aiuto per riconoscere i rischi fin dall’inizio, quando lo stalker appare un corteggiatore un po’ insistente, per poi trasformarsi nel peggiore degli uomini, in grado di incutere così tanta paura da costringere la vittima, per salvarsi, a cambiare il suo stile di vita.
Ecco, prima che tutto questo accada, esiste il coraggio e la denuncia».
(dalla prefazione dell'onorevole Raffaele Fitto)

«Ragionare, dibattere, scrivere di stalking è necessario, anzi indispensabile, perché la violenza riesce ancora a esprimere la propria crudeltà. La legge che avrebbe dovuto permettere di superare lo stalking non è pienamente adeguata. Ne serve una rivisitazione, che preveda la creazione di un’efficace rete di assistenza psicologica, economica e legale per liberare soprattutto le donne e i bambini dalla violenza. [...] Il Dott. Antonio Russo entra nello specifico dell’argomento con la sua esperienza, ricca di generosità e competenza».
(dalla prefazione della d.ssa Prof. Federica Rossi Gasparrini, Presidente Nazionale Obiettivo Famiglia / Federcasalinghe)
Antonio Russo nasce a Tricase nel leccese nel 1970. Diplomatosi nel 1990 come perito industriale capotecnico, si arruola e inizia il suo lungo percorso nell'Arma dei Carabinieri. Nello stesso periodo partecipa al concorso per Sottufficiali e parte per la Scuola Sottufficiali Carabinieri che frequenta per due anni, prima a Velletri, poi a Vicenza.Nel 1993 inizia la sua carriera di Sott.li presso il Comando Stazione Carabinieri di Acicatena (CT), per poi sviluppare altre esperienze presso il Comando Provinciale di Palermo e in Puglia in varie località della Regione. L’esperienza nell’Arma, iniziata come Carabiniere Ausiliario, proseguita come Vice Brigadiere e terminata successivamente con il grado di Maresciallo Capo per motivi di salute nell’ottobre del 2013, gli ha fatto conoscere molte realtà tipiche: rapine, furti, scippi, omicidi, sinistri stradali mortali, maltrattamenti in famiglia, lesioni in famiglia e, purtroppo anche il fenomeno dello “stalking, argomento che lo ha sensibilizzato da subito, sin dall’entrata in vigore della legge nel 2009, nata per difendere le vittime di atti persecutori. Purtroppo ha mostrato agli operatori le sue lacune. Quindi lavorando sulla strada, vedendo le numerose difficoltà nell’applicare la legge e nel difendere la vittima dallo stalker è cresciuto il suo desiderio di prepararsi sul tema della violenza. Nel corso degli anni,ha conseguito un’esperienza sul campo, diversa dalle scuole e dai libri, insuperabile, nell’attuazione e nell’applicazione delle varie leggi. Inoltre ha acquisito un attestato di partecipazione «Cyberbullsimo e violenza on line» nel 2013, un attestato di frequenza per un Corso “criminologia“, un attestato di competenza sul "corso Analisi crimini Violenti" con la discussione dell’elaborato “Il Fenomeno Stalking“ nel 2014, un attestato di partecipazione al corso di Psicologia criminale nel 2016, un attestato di counselling tradizionale rilasciato dall’Università Popolare di scienze della Salute Psicologiche e Sociali di Torino, un attestato in PNL rilasciato 08.04.2017 dall’Università Popolare di scienze della Salute Psicologiche e Sociali di Torino. Relatore in diversi eventi, ha rilasciato interviste a diversi giornali sulla “tematica dello stalking”. Ha conseguito la laurea in Scienze politiche e delle relazioni internazionali e ha ottenuto una laurea Honoris Causa in Scienze sociali. È stato premiato al concorso letterario «Meetale» con la Menzione d’Onore con il saggio «Stop allo Stalking come difendersi». È stato anche premiato al concorso letterario «Città del Galateo» di Galatone (Le) con la Menzione d’Onore dal Candidato al premino Nobel per la pace Cav. Hafez HAIDER.

iQdB edizioni di Stefano Donno (i Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno)
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mercoledì 11 luglio 2018

Poems from paradise island by Foolchund Saahil






















My name is Foolchund Saahil. Born on 18 February 1999, I am a young writer and poet of 19 years living in the eastern region of the island of Mauritius. I started writing at the age of 18. I began with poetry and later wrote even short stories, still unpublished. I started blogging in December 2017 where I shared my works online. This collection presents 15 poems I have written. I sincerely hope that you will appreciate my works.

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